Martedì dell'VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giornoBeata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
No Greater Love, pag. 95
Lasciare tutto per seguirlo
Le ricchezze, materiali o spirituali che siano, possono asfissiarci
se non se ne fa un giusto uso. Poiché Dio stesso non può mettere nulla
in un cuore già pieno. Un giorno o l’altro, inevitabilmente, vien fuori
la smania del denaro e l’avidità per tutto quanto il denaro può
procurare – la ricerca del superfluo, del lusso nel mangiare, nel
vestire o nel divertirsi. Aumentano i bisogni, poiché una cosa chiama
l’altra. Ma alla fine resta solo un sentimento incontrollabile
d’insoddisfazione. Restiamo vuoti il più possibile affinché Dio possa
riempirci.
Nostro Signore è un esempio vivente: fin dal primo giorno della sua esistenza umana, ha conosciuto una povertà di cui nessun altro essere umano farà mai l’esperienza poiché “da ricco che era, si è fatto povero per voi” (2Cor 8,9). Cristo stesso si è svuotato di tutta la sua ricchezza. Qui nasce la contraddizione: se voglio essere povero come Cristo che si è fatto povero pur essendo ricco, cosa devo fare io? Sarebbe una vergogna per noi essere più ricchi di Gesù che a causa nostra ha provato la povertà.
Sulla croce Cristo è stato privato di tutto. La croce stessa gli era stata data da Pilato ; i chiodi e la corona dai soldati. Era nudo. Quando è morto, lo hanno tolto dalla croce, gli hanno levato i chiodi e la corona. E’ stato avvolto in un pezzo di tela, dato da un’anima buona, è stato sepolto in una tomba che non gli apparteneva. E tutto ciò benché avrebbe potuto morire come un re o persino risparmiarsi la morte. Ma ha scelto la povertà perché sapeva che è il vero mezzo per possedere Dio e portare l’amore sulla terra.
Nostro Signore è un esempio vivente: fin dal primo giorno della sua esistenza umana, ha conosciuto una povertà di cui nessun altro essere umano farà mai l’esperienza poiché “da ricco che era, si è fatto povero per voi” (2Cor 8,9). Cristo stesso si è svuotato di tutta la sua ricchezza. Qui nasce la contraddizione: se voglio essere povero come Cristo che si è fatto povero pur essendo ricco, cosa devo fare io? Sarebbe una vergogna per noi essere più ricchi di Gesù che a causa nostra ha provato la povertà.
Sulla croce Cristo è stato privato di tutto. La croce stessa gli era stata data da Pilato ; i chiodi e la corona dai soldati. Era nudo. Quando è morto, lo hanno tolto dalla croce, gli hanno levato i chiodi e la corona. E’ stato avvolto in un pezzo di tela, dato da un’anima buona, è stato sepolto in una tomba che non gli apparteneva. E tutto ciò benché avrebbe potuto morire come un re o persino risparmiarsi la morte. Ma ha scelto la povertà perché sapeva che è il vero mezzo per possedere Dio e portare l’amore sulla terra.
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