venerdì 21 febbraio 2014

Cos'è il Paradiso

Inconcepibile felicità

Il Paradiso è la gloriosa corte in cui abitano schiere celesti circondati da una ineffabile luce. Lassù i Serafini e le anime che amano, appartenenti allo stesso coro, divampano incessantemente in Dio. Fiamme ardenti avvolgono i Serefini e la loro compagnia rendendoli luminosi. E in tutta la schiera celeste fluisce la dolcezza divina.
Nell'unione contemplativa di Dio le anime troveranno appagamento ed eterna beatitudine, una ricompensa infinita per aver percorso sulla terra la via non facile indicata dal Divino Maestro. Troveranno applicazione le Sue parole: "Venite a me, miei diletti, prendete possesso del regno eterno che vi è stato preparato dall’inizio del mondo". Qui è la patria dei giusti, qui è la quiete assoluta, qui c’è il giubilo del cuore, qui vi è la lode insondabile che dura per sempre.

Il Paradiso è l'espansione della luce di Dio che attira a Sé coloro che da Lui provengono e che sono rimasti sempre nel suo santo sguardo. È la terra promessa dei Martiri, di tutti quelli che, credendo, hanno vissuto la loro vita per potervi abitare un giorno. È il punto d'arrivo della perfezione dei figli di Dio. È lo sguardo dove Dio concepisce i suoi pensieri creativi. È l'oasi di tutta la creazione degli esseri viventi e ragionevoli. È la fonte da dove provengono la ragione e la natura della vita.

Il Paradiso è il luogo della suprema beatitudine nel quale l'umanità di Cristo Gesù, la Vergine Santissima, gli Angeli e i Santi dimorano insieme godendo della visione grandiosa di Dio e del suo possesso. È la delizia di un cuore immerso in un oceano d'amore, nell'amore stesso della Santissima Trinità! È la vita in perfezione, dove vi è la presenza di tutto ciò che vi è di più puro, di più innocente, di più dolce, di più santo!

"Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo cosi come egli è". (1 Gv 3,2).

Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più morte, né lutto, né grido, né pena esisterà più, perché il primo mondo è sparito". E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco Io faccio nuove tutte le cose"... A chi ha sete io darò gratuitamente del fonte dell’acqua della vita. Il vincitore erediterà queste cose: Io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. (Ap. 21-4)



Cosa troveremo in Paradiso

In Paradiso troveremo nel linguaggio di Dio un linguaggio spirituale. L'acqua non ci servirà più per dissetarci, perché Dio stesso sarà la nostra acqua. Dio ci porterà su vette, irraggiungibili e ci mostrerà che saremo come aquile e nulla ci mancherà perché tutto ci parlerà dell'amore e della bellezza creata da Dio.

In Paradiso gli Angeli ci verranno incontro e parleranno con la nostra parola, perché la parola che è in noi la ritroveremo perfetta in cielo. Saranno Angeli bellissimi e puri, cantori di melodie mai sentite e nemmeno immaginate, rivestiti di luce purpurea e di colori che solo in Dio esistono. Pieni dell'amore e della potenza del Signore sfileranno dal Trono divino e ci verranno incontro, scendendo le scale del tempio sempiterno. Squilli di tromba, suoni di arpe e di cetre li accompagneranno verso i pellegrini che in Paradiso giungeranno. Tutte le sovranità angeliche ci festeggeranno perché, come Cristo, gioiranno per ogni anima che passerà dalla morte alla vita eterna. Le vittoriose schiere angeliche s'innalzeranno con i loro dardi di luce per cantare la vittoria del bene sul male.

E mentre vedremo tutto questo, un Angelo di ogni schiera scriverà col dito di fuoco il nostro nome", incidendolo a caratteri d'oro sulle alte volte del Paradiso: «Noi siamo gli Angeli di Dio e scriviamo qui, in queste pagine del libro della vita, le buone azioni degli uomini somiglianti al Cristo. Non sarà scritto il male, perché qui non esiste. Si conteranno le azioni di bene fatte in terra e con queste misureremo il peso di ciascuno, che Dio poi giudicherà secondo la sua bontà e sapienza».

Potremo dire con San Agostino: « O casa stupenda! O palazzo incantevole, sfolgorante di celeste luce! Come son rapito dalla tua bellezza che non teme confronti! Beata dimora della gloria del mio Dio che l'ha costruita ed in cui Egli stesso abita! Oh! Possiedano pure i peccatori la terra e si lascino accecare dalla polvere che sollevano. Io amo meglio ritirarmi nella mia tranquilla stanzuccia ed ivi intonare cantici di amore e di sfogo della mia ardente passione e viva brama per la tua bellezza! Ivi voglio pure con inenarrabili sospiri deplorare la miseria del mio pellegrinaggio e sollevare il mio cuore all'altezza della celeste Gerusalemme, che è la mia patria ed a cui tendono i miei dolci desideri dello spirito!».

Ciò che infatti formerà il nostro vero Paradiso nella città dei beati sarà conoscere, amare, possedere e godere Dio nella sua SS. Trinità, nella sua familiarità, nella sua incarnazione e immolazione. L'Eterna Verità e il Sommo Bene ci colmeranno di tutto!

Come non desiderare la nostra patria, il nostro Sovrano, la nostra pace e la vita eterna? Quanti Santi hanno declamato lo splendore del Paradiso come la bellezza stessa di Dio! Non è solo fede perché è una verità che noi possiamo sentire nel cuore e adatta al pensiero meditativo. Accettare di meditare su questa realtà futura può produrre un influsso positivo sulla vita terrena poiché il pensiero ci conduce là dove la mente si sofferma.

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