giovedì 23 gennaio 2014

Non ho nessuno



Vicino alla vasca di Betesda, a Gerusalemme, molti infermi aspettavano di essere guariti. Uno di loro era lì da 38 anni! Gesù conosceva la sofferenza e la miseria di quell’uomo. Gli chiede se vuole essere guarito. La domanda ci sorprende.
C’era là un uomo infermo da trentotto anni. Gesù, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello stato da molto tempo, gli disse: «Vuoi essere guarito?». (Giovanni 5:5-6)
Da anni l’infermo cercava di essere guarito. La sua risposta esterna tutta la sua sofferenza: ” Signore, io non ho nessuno…”. Era solo. Nessun l’aiutava a superare l’ostacolo dovuto al suo handicap.
L’infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l’acqua è agitata, e, mentre io vado, un altro vi scende prima di me». (Giovanni 5:7)
La situazione era senza speranza. Egli pensava che non ne sarebbe uscito. Gesù risponde al vero bisogno:
Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». L’uomo fu guarito all’istante, prese il suo lettuccio e si mise a camminare. Or quel giorno era sabato. (Giovanni 5:8-9)
Molti di noi sopportano lunghe sofferenze; la malattia, il divorzio, il lutto, la tarda età fanno sperimentare la solitudine. “Signore, non ho nessuno…”
Come allora, Gesù non è lontano. E’ pronto ad ascoltare il nostro grido di angoscia, a rispondere ai nostri veri bisogni.
Nella mia sventura ho gridato all’Eterno ed egli mi ha risposto; dal grembo dello Sceol ho gridato e tu hai udito la mia voce. (Giona 2:3)
L’apostolo Paolo scrive:
Nella mia prima difesa nessuno è stato al mio fianco, ma mi hanno tutti abbandonato; questo non venga loro imputato. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha fortificato, affinché per mio mezzo la predicazione fosse portata a compimento e tutti i gentili l’udissero; ed io sono stato liberato dalle fauci del leone. (2 Timoteo 4:16-17)

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