lunedì 24 marzo 2014

VERSO DEL 24.03.2014

«Avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quel che vi è promesso»

Ebrei 10:36

Lettura biblica: Genesi 17:15-27

LA FEDELTÀ DI DIO

Le promesse del Signore, descritte nella Sua Parola ed applicate individualmente a ciascuno di noi, non possono mai venire meno o svanire a causa del tempo che passa o delle varie circostanze che si evolvono.

Il nostro Dio è verace, e tutte le Sue parole, al di là dei mutevoli accadimenti umani, rimangono verità stabili e incrollabili, sulle quali possiamo fare pieno affidamento ed edificare la nostra vita di fede.

Abramo, ragionando freddamente di fronte all'obiettività dei fatti, sorride ed ironizza sull'attendibilità della promessa divina. Il suo ragionamento segue una logica puramente umana, e ci sentiamo di scusarlo: egli era perfettamente consapevole delle difficoltà pratiche che si opponevano al concepimento di un figlio da parte di genitori in un'età assai avanzata.

La razionalità umana conduce a questo, ed è abbastanza comprensibile: ma è altrettanto vero che non possiamo e non dobbiamo limitare Dio rinchiudendolo nell'ambito ristretto delle possibilità umane.

L'Eterno riconfermò ad Abramo ancora una volta, la validità della Sua promessa e richiese al Suo servo fiducia, obbedienza e perseveranza.

Anche da noi Dio attende un medesimo atteggiamento positivo.

A nulla vale l'ironia prodotta dal dubbio, al contrario, ci appare assai costruttiva la serenità di chi spera nella fedeltà di Colui che ha fatto le promesse: «avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quel che vi è promesso» (Ebrei 10:36).

Abramo, non avrebbe mai più dimenticato quella sua ironia, perché essa rimase scolpita nel nome del suo figliuolo Isacco (che significa "riso"): anche noi, facciamo in modo di non dover per sempre rimpiangere la nostra incredulità e la nostra sfiducia nell'Eterno.

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