domenica 16 marzo 2014

Meditazione del giorno 16/03/2014

II Domenica di Quaresima - Anno A
Meditazione del giorno
San Giovanni Crisostomo (ca 345-407), sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo di Matteo, n° 56 ; PG 58, 549
“Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti”
 
    Gesù Cristo ha parlato molto del dolore ai suoi discepoli, della sua Passione e della sua morte ed ha predetto loro i mali che essi stessi avrebbero sofferto e la morte violenta che un giorno avrebbero patito (Mt 16,21-26). Ecco perché, dopo aver detto loro cose tanto dure e difficili, cerca di consolarli ricordando la ricompensa che darà al suo ritorno nella gloria del Padre (v. 27).… Intanto, per quanto ne erano capaci in questa vita, vuole loro mostrare la grande maestà nella quale verrà e prevenire il turbamento e il dolore che gli apostoli, San Pietro in particolare, avrebbero provato davanti alla sua morte.…

    “Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni”. Perché prende questi tre apostoli? Senz’altro perché superavano gli altri. San Pietro a causa del suo fervore, del suo amore; san Giovanni, perché era il discepolo che Gesù amava (Gv 13,23); e san Giacomo perché aveva detto con suo fratello: “Possiamo bere il tuo calice” (Mt 20,22), e perché in seguito ha mantenuto la parola (At 12,2)…

    Perché Gesù fa apparire Mosé ed Elia? … Lo accusavano senza sosta di violare la Legge e di bestemmiare, appropriandosi di una gloria che non gli apparteneva, la gloria del Padre… Vuole dunque mostrare che non violava la Legge e non si attribuiva una gloria che non gli apparteneva, perciò chiama l’autorità di due testimoni inequivocabili: Mosé, che aveva dato la Legge…, ed Elia, che aveva bruciato di zelo ardente per la gloria e il servizio di Dio (1Re 19,10)… Voleva anche insegnare che era signore della vita e della morte, facendo venire un uomo che era morto ed un altro che era stato rapito vivo da un carro di fuoco (2Re 2,11). E voleva rivelare ai discepoli la gloria della croce, consolare Pietro e i suoi compagni, affranti dalla sua Passione, ed incoraggiarli. Poiché Mosé ed Elia parlavano con lui della gloria che avrebbe ricevuto a Gerusalemme (Lc 9,31), cioè parlavano della sua Passione, della sua croce, che i profeti hanno sempre definita la sua gloria.

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