martedì 4 febbraio 2014

Vangelo secondo Matteo

8: GESU' COMPIE GUARIGIONI, MIRACOLI ED ESORCISMI

1Scese dal monte e molta folla lo seguì. 2Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». 3Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita. 4Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
5Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: 6«Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». 7Gli disse: «Verrò e lo guarirò». 8Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
10Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! 11Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 12mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». 13E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
14Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. 15Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
16Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, 17perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie.

18Vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. 19Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». 20Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 21E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». 22Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
23Salito sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. 24Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. 25Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». 26Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. 27Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
28Giunto all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. 29Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
30A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; 31e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». 32Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
33I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. 34Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
 
 
Centurione (8,5). Con questo termine si designava il comandante di uno squadrone di cento soldati dell’esercito romano. La legione costituiva il nerbo dell’esercito dei Romani, che avevano conquistato la Palestina nel 63 a.C. Ogni legione si componeva di seimila uomini, divisi in coorti di fanteria e in ali di cavalleria. La coorte era la decima parte della legione e comprendeva seicento uomini, suddivisi in sei centurie. Il legionario percepiva come paga un denaro al giorno, all’epoca dell’imperatore Tiberio. La sua armatura difensiva e offensiva ha fornito a Paolo i simboli della lotta spirituale che il cristiano deve affrontare (Efesini 6,14-17). Nei testi biblici il termine “legione” non è mai usato in senso militare, ma nel significato di “moltitudine” (Marco 5,9; Matteo 26,53). La “casa di Pietro” (8,14). Negli scavi fatti a Cafarnao,


(Foto: scavi fatti a Cafarnao)


gli archeologi sono riusciti a identificare questa casa che, già dal primo secolo, cominciò a differenziarsi da tutte le altre, essendo stata trasformata in una domus ecclesia (“casa chiesa”). In seguito venne ampliata e sostituita ­ nel quinto secolo ­ da una chiesa ottagonale, sulla quale sorge oggi il “Memoriale di San Pietro”, un moderno edificio sacro che ingloba tutto il complesso della primitiva domus ecclesia e lo spazio adiacente. Gli scavi, condotti dal francescano Virgilio Corbo (†1991), hanno confermato che si tratta realmente di una costruzione risalente al tempo di Gesù. I Gadareni (8,28). Sono gli abitanti di Gadara, città della Decapoli. Nel vangelo di Marco (5,1) e di Luca (8,26-28) sono chiamati Geraseni, dalla città di Gerasa che, però, è assai distante dal lago di Genesaret, dove è localizzato il racconto. Altri manoscritti leggono “Gergeseni”. Gli abitanti della regione erano in prevalenza pagani, come lascia intendere la presenza dei porci, animali ritenuti immondi dagli Ebrei.

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