martedì 28 gennaio 2014

SALMO 51

"MISERERE"  

1  Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. 2 Quando il profeta Natan andò da lui, che era andato con Betsabea.
 3  Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;    nella tua grande misericordia
   cancella la mia iniquità.
 4  Lavami tutto dalla mia colpa,
   dal mio peccato rendimi puro.
 5  Sì, le mie iniquità io le riconosco,
   il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
 6  Contro di te, contro te solo ho peccato,
   quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto:
   così sei giusto nella tua sentenza,
   sei retto nel tuo giudizio.
 7  Ecco, nella colpa io sono nato,
   nel peccato mi ha concepito mia madre.
 8  Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
   nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.
 9  Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro;
   lavami e sarò più bianco della neve.
 10 Fammi sentire gioia e letizia:
   esulteranno le ossa che hai spezzato.
 11 Distogli lo sguardo dai miei peccati,
   cancella tutte le mie colpe.
 12 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
   rinnova in me uno spirito saldo.
 13 Non scacciarmi dalla tua presenza
   e non privarmi del tuo santo spirito.
 14 Rendimi la gioia della tua salvezza,
   sostienimi con uno spirito generoso.
 15 Insegnerò ai ribelli le tue vie
   e i peccatori a te ritorneranno.
 16 Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
   la mia lingua esalterà la tua giustizia.
 17 Signore, apri le mie labbra
   e la mia bocca proclami la tua lode.
 18 Tu non gradisci il sacrificio;
   se offro olocausti, tu non li accetti.
 19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
   un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
 20 Nella tua bontà fa’ grazia a Sion,
   ricostruisci le mura di Gerusalemme.
 21 Allora gradirai i sacrifici legittimi,
   l’olocausto e l’intera oblazione;
   allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.

 


“Peccato” e “concepimento”. Il concepimento di cui si parla nel Salmo 51 va inteso, secondo il ricco simbolismo proprio del linguaggio biblico, come un riferimento alla totalità dell'esistenza: si menziona l'origine per indicare tutta la vita umana.


(foto: La penitenza di Davide;illustrazione del Salmo 51.Francesco di Stefano detto il Pesellino, 1422-1457.Le Mans, Museo Tessé)


. L'orante esprime la convinzione profonda secondo cui il peccato è una realtà presente nella natura stessa dell'uomo, creatura limitata che non può apparire mai completamente giusto e puro davanti a Dio, se non viene ricreato dalla sua grazia (versetto 12). Una tradizione cristiana vedrebbe nel Salmo 51,7 un riferimento al peccato originale: la “madre” sarebbe infatti Eva, madre di ogni uomo. Da escludere come errata è invece ogni interpretazione che consideri il versetto 7 quasi fosse un riferimento alla peccaminosità dell'atto sessuale, perché la Bibbia ha una grande considerazione della procreazione.


   


 

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