mercoledì 15 gennaio 2014

Perchè lo vedevano, lo udivano ma non lo riconoscevano più?

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Perchè lo vedevano,
lo udivano ma non
lo riconoscevano più?


Teniamo bene in mente il fatto che i discepoli, di fronte a Gesù risorto, lo vedevano, sentivano, toccavano, ma non giungevano ad identificarlo, se non quando lo voleva Lui. Come spiegare questo fatto, anche se, ripetiamolo ancora una volta, non si può tentar di spiegare i misteri della nostra fede, ma semplicemente chiarire gli elementi esterni che li accompagnano. Vediamo di essere più chiari possibile. E' noto che siamo tutti dotati dei soliti cinque sensi: vista, udito, odorato, gusto e tatto. Mediante i quali, prendiamo contatto immediato o mediato con l'oggetto. La vista lo vede, l'udito se è il caso, lo sente, il tatto lo tocca, l'odorato lo fiuta, il gusto lo assaggia, se commestibile. E fin qui non è difficile da comprendersi.
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Questo materiale, a sua volta, viene rinviato dai sensi all'intelletto, insomma alla mente alla quale spetta di giudicare di che cosa si tratti, se di oggetti, di suoni, di sapori e così via.

Ricordate Dante che parla dei sensi abilitati a raccogliere tutto ciò che, poi, viene fatto d'intelletto degno?

Serviamoci di una esemplificazione elementare.

Di fronte ad un'arancia, la vista osserva la forma di globo e il colore appunto arancione,  (l'udito non c'entra), il tatto la tocca, l'olfatto ne fiuta l'odore tipico, il gusto l'assaggia.

Ma è solo la mente che, assommando questi dati e confrontandoli con le idee che ha già acquisto in precedenza, su quel frutto, conclude: è un' arancia.

Dunque non è l'occhio a giudicare se si tratta di arancia o di altro. Né l'udito, né il tatto; ma solo l'intelletto che analizza, sintetizza e ne tira le somme, giudicando di che si tratta.

Accadeva esattamente così anche con il corpo del Cristo risorto.

La vista ne coglieva la forma di un uomo, l'udito ne udiva le parole, i passi, il tatto palpava le mani. In una parola, ciascun discepolo che prendeva contatto con Lui risorto, lo vedeva, sentiva, toccava, mangiava, camminava con lui, né più né meno di come quando accadeva negli anni della convivenza pre pasquale.

Quando, però, si arrivava al punto in cui i sensi inviavano queste percezioni alla mente, il sistema delle coordinate non funzionava più.

Alla mente non arrivava nulla che la portasse ad accertare l'identità vera del personaggio con cui si era giunti a contatto.

Doveva prendere l'iniziativa il Risorto stesso, attraverso un espediente qualsiasi - il timbro della voce, un certo modo di spezzare il pane o di prendere un pezzo di pesce e portarlo alla bocca - per aprire la mente dell'interlocutore e fargli capire, in un baleno (un baleno accecante, ma estremamente convincente), che si trattava proprio di lui, del divino Maestro, visto morire in croce, tre giorni prima!

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E’ proprio dalle dimensioni che riscontreremo nel Corpo risorto del Cristo che dovremo partire per farci un'idea, sia pure assai limitata, di quelle che assumerò il nostro, al momento della sua risurrezione.

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