venerdì 27 dicembre 2013

Miracoli eucaristici



Il Miracolo Eucaristico di Lanciano
(750 - Chiesa di San Francesco)

Siamo nel 750 circa, un monaco basiliano dubitava se nell'Ostia consacrata vi fosse il vero corpo di Cristo e se nel vino vi fosse il suo vero Sangue. Tuttavia, non avendo abbandonato la buona abitudine di pregare, chiedeva costantemente a Dio di eliminare quella piaga che gli avvelenava l'anima. Quindi, una matti­na, mentre stava celebrando la Santa Messa, ancora immer­so nel suo errore vide il pane trasformato in Carne e il vino in Sangue. Atterrito e confuso, dopo esser rimasto per un lungo tempo come rapito in estasi, con viso felice, seppure bagnato di lacrime, chiamando i presenti a vedere, disse: "Per confondere la mia incredulità, benedetto Dio ha voluto svelarsi in questo Santissimo Sacramento e rendersi visibile ai vostri occhi". Il miracolo è ancora visibile.

Il miracolo Eucaristico di Trani
(1000 - Duomo)

Nel 1000 circa, una donna ebrea, mescolatasi ai fedeli che assistevano alla Santa Messa in Duomo, ricevuta l'Ostia, anziché consumarla la portò a casa per schernire la fede dei cristiani nell'Eucaristia. Messa una padella con dell'olio sul fuoco, non appena questo cominciò a friggere, la donna vi immerse l'Ostia. A contatto con l'olio, improvvisamente, la particola si trasfor­mò in Carne da cui usciva sangue che non si rapprese subi­to. Presa da terrore, la donna, prima cercò di nascondere il fatto, poi, vinta dal rimorso, si mise a piangere. Alle sua urla accorse una gran folla. Del fatto prodigioso fu avvisato anche il Vescovo, che fece portare processionalmente i resti del Miracolo in Duomo, dove è ancora visibile.

Il miracolo cucaristico di Ferrara
(28 marzo 1171, Basilica di Santa Maria in Vado)

Avvenne il 28 marzo 1171, giorno di Pasqua, durante la Santa Messa celebrata da Padre Pietro da Verona; prima della comunione, nello spezzare l'Ostia, da questa sprizzò un fiotto di sangue che andò ad aspergere la volticina bassa sopra l'altare, che è ancora visibilmente sporca di sangue.

Il Miracolo Eucaristico di Alatri
(1228, Cattedrale San Paolo Apostolo)

Il fatto prodigioso si data fra la fine del 1227 e il 1228, una ragazza, poco più che adole­scente, addolorata per un amore non più cor­risposto, si rivolse ad una maga. Questa le promise che avrebbe riavuto l'amato se aves­se preso un'Ostia consacrata con cui lei avrebbe creato un filtro miracoloso. Una mattina, durante la Santa Messa, ricevuta l'Ostia anziché consumarla la portò a casa e la ripose in una credenza, non avendo il coraggio di portarla dalla maga. Presa dal dubbio se farlo o meno, dopo qualche giorno, riaprì il mobile: l'Ostia si era trasformata in Carne viva. I resti del miracolo sono ancora visibili.

I miracoli eucaristici di Firenze
(30 dicembre 1230 e 24 marzo 1595, Chiesa di Sant 'Ambrogio):

Il mattino del 30 dicembre 1230, un prete di nome Uguccione lasciò, dopo la comunione, non si sa bene per quale motivo, alcune gocce di Vino consacrato nel Calice. Prendendo in mano, lo stesso calice il giorno dopo, al posto del vino vi trovò Sangue vivo rappreso.
Il 24 marzo 1595, Venerdì Santo, durante la celebrazione scoppiò un incendio nella Chiesa di Sant'Ambrogio, tutti si dettero da fare per salvare il Santissimo Sacramento, ma nella confusione la Pisside contenente le Ostie conservate per le comunioni degli infermi cadde a terra e ne uscirono sei particole che rotolarono nel fuoco. Spento l'incendio, si ritrovarono le sei particole completamente intatte, che sono ancora visibili.

Il miracolo eucaristico di Bolsena
(1263, Duomo di Orvieto):

Siamo nel 1263, un monaco alemanno dubi­tava se l'Ostia consacrata fosse il vero Corpo di Cristo e se il vino fosse il vero Sangue. Tuttavia, chiedeva costantemente a Dio di eliminare dall'anima quel dubbio. Un giorno, mentre celebrava la Santa Messa nel Castello di Bolsena, diocesi di Orvieto, tenendo l'Ostia sopra il calice, all'improvviso, la vide trasformarsi in vera Carne, aspersa a tal punto di Sangue (eccetto alcune parti­celle sotto le sue dita) da macchiare una benda che serviva per pulire il calice. Il sacerdote, stupito, cercava di coprire il prodigio sotto il corporale, ma le gocce di Sangue che continuavano a sgorgare bagnavano il sacro corporale con macchie a forma di uomo, ancora oggi custodito in un bellissimo reliquiaria, visibile nel Duomo di Orvieto.

Il miracolo eucaristico di Offida.
(1273, Santuario di Sant’Agostino)

Siamo nel 1273, una donna su invito di una maga a cui si era rivolta per farsi benvolere dal marito getta un Ostia consacrata sul fuoco, la particola rimasta solo in piccola parte pane si trasformò in carne, da cui sgor­gò Sangue abbondante; l'Ostia, il coppo, che conteneva il fuoco e la tovaglia insanguinati sono ancora visibili nel santuario di Sant'Agostino.

Il miracolo eucaristico di Valvasone
(1294, Chiesa del Sacratissimo Corpo di Cristo):

Mentre un mattino del 1294 una donna stava lavando delle tovaglie della chiesa, improv­visamente, vide quella che stava strofinan­do, tingersi di Sangue. Smise di strofinare e si rese conto che il Sangue usciva da una partcola consacrata che era rimasta prigioniera tra le pieghe della tovaglia. La tovaglia macchiata di Sangue si conserva ancora nella Chiesa del Sacratissimo Corpo di Cristo.

Il Miracolo Eucaristico di Cascia
(1330, Basilica Santa Rita da Cascia)

Un sacerdote, al quale era stato chiesto di amministrare i Santi Sacramenti ad un conta­dino infermo, prese dal tabernacolo una particola consacrata e la depose tra le pagine del Breviario. Al momento di dare la Comunione all'infermo si accorse che l'Ostia rosseggia­va di sangue vivo tanto da impregnare le due pagine del Breviario tra le quali si trovava. La pagina sulla quale era rimasta aderente la particola e che presenta una maggiore quantità di sangue dell'altra (anche se i segni dell'Ostia sono perfettamente combacianti con l'altra pagina), fu donata al convento di sant'Agostino di Cascia, mentre l'altra pagina si conserva a Perugia. Attualmente il miracolo eucaristico è venerato nella Basilica di Santa Rita.

Il Miracolo Eucaristico di Macerata
(1356, Chiesa Cattedrale)

Come a Lanciano e a Bolsena tra le mani di un prete dubbioso che celebrava la Santa Messa, al momento della frazione del pane, dall'Ostia cominciò a sgorgare Sangue vivo che per il tremore del celebrante cadde in parte nel calice, in parte sul lino sottostante, ancora visibile nella cattedrale di Macerata.

Il Miracolo Eucaristico di Bagno di Romagna
(1412, Basilica Santa Maria Assunta)

Siamo nel 1412, quando un giorno, mentre Don Lazzaro celebra la Santa Messa, preso dal dubbio intorno alla reale presenza di Cristo nell'Eucaristia, vide il calice andare in ebollizione e spandersi Sangue vivo e palpitante fuori dal calice, al punto da inzuppare il suo corporale.

Il Miracolo Eucaristico di Torino
(6 giugno 1453, Basilica Corpus Domini)

Durante una della tante guerre che in quegli anni insanguinavano l'Italia, era stato sot­tratto l'Ostensorio con l'Ostia consacrata ad una chiesa parrocchiale e messo in un sacco. Il 6 giugno 1453 il ladro entrò a Torino in groppa ad un giumento che inciampò e cadde a terra facendo uscire dal sacco tutto ciò che l'uomo aveva rubato: improvvisamente l'Ostensorio si animò e si librò in cielo avvolto da un alone di luce che gli faceva da corona. La basilica del Corpus Domini fu costruita nel punto preciso in cui avvenne il miracolo, come ricordo perenne.

Il Miracolo Eucaristico di Asti
(25 luglio 1535, Chiesa San Secondo)

Il mattino del 25 luglio 1535, durante la Messa celebrata nella chiesa di San Secondo al momento della frazione del pane dalla due parti dell'Ostia consacrata usciro­no gocce di Sangue che caddero sul calice e sulla patena tingendo anche le dita del celebrante. A differenza degli altri miracoli, dopo alcuni minuti, il tutto scomparve e, oggi, non abbiamo alcun segno visibi­le del prodigio.

Il Miracolo Eucaristico di Morrovalle
17 aprile 1560, Chiesa Bartolomeo Apostolo

Come a Firenze nel 1595, il miracolo eucaristico di Morrovalle consiste nella perfetta conservazione di un’Ostia consacrata durante un incendio nella chiesa dove era conservata.

Il Miracolo Eucaristico di Veroli
(26 marzo 1570, Chiesa Sant’Erasmo)

Per un'antica tradizione la sera di Pasqua nella chiesa di S. Erasmo a Veroli si proce­deva alla solenne esposizione del Santissimo: diversamen­te da oggi, allora, il Santissimo esposto non era ben visibile; poiché veniva chiuso in una piccola teca d'argento e depo­sto dentro un calice o pisside o patena. Verso le due della notte i fedeli iniziarono ad avere visioni di stelle, bam­bini e ostie.

Il Miracolo Eucaristico di Siena
(14 agosto 1750, Chiesa San Francesco)

Il 14 agosto 1730, alcuni ladri rubarono dalla Chiesa Cattedrale di Siena tutte le par­ticole del Tabernacolo. Queste furono ritro­vate tutte perfettamente intatte nella cassetta delle offerte di un santuario vicino: Santa Maria in Provenzano, dopo averle ripulite dalla polvere e dalle ragnatele si notò che tutte le tre parti­cole si erano perfettamente mantenute nonostante fossero trascorsi alcuni giorni, ancora oggi le sacre ostie sono per­fettamente conservate e visibili.

Il Miracolo Eucaristico di Patierno
(27gennaio 1772, Chiesa di San Pietro)

Anche qui le ostie furono rubate dal Tabernacolo della Chiesa Parrocchiale di San Pietro e ritrovate perfettamente conservate. Purtroppo, però, a differenza di Siena, esse non sono più visibili perché hanno subito un nuovo e più recente scem­pio: sono state di nuovo sottratte nel 1978 e non più ritrovate.

Riprendendo le parole di Sant 'Agostino "chi vuol vivere, ha qui di che vivere" e come perfetta testimonianza e incarnazione di come l'Eucaristia sia presenza, rimedio e nutrimento concludiamo con alcuni cenni su chi visse d’Eucaristia. Tra i tanti santi e testimoni dell'Eucarestia ne sono stati scelti due: Alexandrina Maria da Costa e il Santo Curato d'Ars.

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